martedì 9 settembre 2008

Riforma della Scuola ?


Certo con il grembiule si possono coprire i mali della Scuola Italiana......che non sono certo legati alla quantità dei docenti, ma ad una politica miope che da più di 30 anni ha abbandonato la politica educativa introducendo un precariato enorme ed impoverendo la cultura e la trasmissione di valori alle nuove generazioni.

Credo che la cosa migliore come già ho detto sarebbe una rivoluzione della scuola e della cultura partendo dalle finalità e dagli obiettivi che il Paese vorrà raggiungere per l'educazione dei nostri ragazzi e ragazze, certo non è con il ritorno al maestro unico che si favorisce la crescita e l'acquisizione di autonomia da parte di bambini e bambine, è un ritorno alle maestre "tuttologhe", che chiaramente avranno bisogno di almeno 4 lauree in Lettere, Lingua Inglese, Matematica e Scienze ed anche in Scienze Motorie.......o no ??

martedì 8 luglio 2008

STATO DI POLIZIA

La Nuova Polizia: I Maroniani
Dal blog Tafanus
Cari tutti,vi inoltro un articolo che ha scritto un mio amico - Luca Trinchieri - , che è anche giornalista. L'articolo è stato pubblicato su Liberazione . E' un fatto che ha vissuto in prima persona ; quello che vi chiedo è di inoltrarlo a tutti i contatti che avete nella mailing list, così almeno il passaparola può, se non risolvere qualcosa, almeno far riflettere.Grazie per la cortesia. Arc en CielRoma - C´è pure la televisione, per raccontare come la gioventù romana si diverte a Trastevere il venerdì sera. L´ora dell´aperitivo. Le vie attorno a piazza Trilussa gremite di persone. Cinque o sei bancarelle di venditori ambulanti. Un ragazzo ha appena regalato un paio di orecchini alla sua fidanzata. Le sirene della polizia colgono tutti di sorpresa. Non è un semplice controllo: tre macchine e una camionetta vuota che ha tutta l´impressione di dover essere riempita. È la prima operazione contro i venditori ambulanti dopo l´entrata in vigore del decreto sicurezza, che amplia i poteri per i sindaci in materia di ordine pubblico. Mi fermo ad osservare, come molti altri. Non è curiosità, la mia. È un istinto di controllo. I poliziotti iniziano a sbaraccare i banchetti. Via la merce, raccolta sommariamente nei lenzuoli su cui era disposta. Un agente tiene un indiano stretto per il braccio, mentre dal suo viso trapela tutto, la paura, la rassegnazione, fuorché l´istinto di scappare. È ammutolito. Un donnone africano, del Togo, è invece molto più loquace. Se la prende quando l´agente raccoglie violentemente i lembi del telo a cui erano appoggiati gli orecchini e le collane che vendeva. «fammi mettere nella borsa, almeno!» dice all´agente. «Non scappo, non ti preoccupare, ecco il mio permesso di soggiorno». «Ma perché tutto questo? - dice - non stavo facendo nulla di male». All´agente scappa un sorriso, forse un po´ amaro: «è il mio lavoro». Poi la donna incalza: «conosco la nuova legge. Ora mi fate 5.000 euro di multa. Ma perché non ci date un modo di fare questo lavoro regolarmente?» Nessuna risposta dall´agente, che se ne va e lascia il posto ad un collega, molto meno accomodante. «E muoviti, su!», dice senza accennare ad aiutarla a trasportare le sue cose. Lei, con lo stesso sorriso sul volto, chiude la valigia arancione e con le mani occupate dice «dove andiamo, di qua?», mascherando con l´orgoglio la paura che in fondo in fondo le sta crescendo. Mantiene l´ironia però, quando mi avvicino e le chiedo da dove viene. «Da Napoli, bella Napoli, vero?», e intanto, mentre mi svela le sue vere origini africane, si toglie gli orecchini: «questa bigiotteria non mi serve più, stasera». Due metri più distante due ragazzini italiani, con il loro banchetto in tutto e per tutto uguale agli altri. Devono sbaraccare anche loro, ma gli agenti usano maniere molto più educate. Non li tengono per le braccia, non gli ammassano la merce. La ragazza raduna le poche cose che avevano in vendita. Lui è allibito, terrorizzato, e inizia a parlare nervosamente: «ve lo giuro, è la prima volta che vengo, lasciatemi andare». «Se prendiamo loro dobbiamo prendere anche voi», risponde un agente. Ma alla fine non sarà così. Il ragazzo si dispera, «sono di Roma, non posso credere che mi trattiate allo stesso modo che a quelli lì». Evidentemente è un discorso convincente. Si avvicina un signore in borghese che è lì a dirigere l´intera operazione. «Dottò, Capitano, Maresciallo, giuro che non lo farò mai più...». Si sbraccia, sembra un bambino appena messo in punizione dalla mamma. L´uomo in borghese si mostra irremovibile, ma si capisce subito che vuole solo dargli una lezione, e appena gli altri fermati - 7 persone, tutte straniere - non sono più a vista, lo lascia andare.A operazione conclusa vado dal signore in borghese, mi presento, «sono un giornalista e ho assistito alla scena. Perché avete fermato solo gli stranieri?», chiedo. La risposta è eloquente. «Portatelo via, identificatelo, e controllate - aggiunge guardandomi negli occhi - perché ha l´alito che puzza di birra». Già, la birra che stavo bevendo prima, e che mi è andata di traverso con tutto quello che succedeva. Per fortuna non è ancora reato, comunque. Mi portano in due verso il ducato dove sono radunati gli stranieri, tenendomi strette le mani sulle braccia. Non mi era mai successo, prima, ed è una sensazione davvero sgradevole. «Questo per adesso è nell´elenco dei fermati» dice l´uomo alla mia destra, anche lui in borghese, ad un collega. Spalle alla camionetta, mani fuori dalle tasche, cellulare sequestrato. «Perché avete fermato solo gli stranieri?». L´uomo con la polo rosa, quello che mi stringeva da destra, mi risponde, anche se - dice - non sarebbe tenuto: «perché questi sono tutti irregolari». Balle, ho visto con i miei occhi la donna togolese dare il proprio permesso di soggiorno al poliziotto, prima. Ma non mi aspettavo certo una risposta veritiera. «Certo che non avevi proprio nient´altro di meglio da fare», dice con sprezzo uno degli agenti. «Ho fatto una domanda, voglio una risposta». L´uomo in rosa, che ha la mia carta d´identità e sta scandendo il mio nome per radio si gira verso di me, «hai finito di parlare?» grida. A quanto pare anche rispondere alle domande costituisce un grave errore, e infatti un terzo poliziotto, defilato fino a poco prima si indirizza a me dicendo «guarda che a fare così peggiori solo la tua situazione». Chiedo di sapere i loro nomi e gradi, come avevo fatto già con l´uomo in borghese al principio, convinto che per legge sia un loro dovere identificarsi. Un altro poliziotto - ma quanti ne ho attorno, quattro, cinque? - mi da la sua versione della legge. «Vedi qual è la differenza, è che io posso chiederti come ti chiami e tu non puoi chiedermi niente, chi comanda sono io». Un suo collega aggiunge: «certo, se lo vuoi mettere per iscritto è diverso, ma non te lo consiglio, la cosa si farebbe piuttosto scomoda». La minaccia mancava, in effetti. Interrompe la discussione l´uomo in rosa. «Luca!», e con la mano mi fa cenno di andare da lui. «Vuoi andare?» «Voglio una risposta alla mia domanda», insisto. «Non hai capito - si spiega - hai voglia di chiuderla qui questa storia o no?». «Non sono stupido, so quello che mi sta dicendo, ma io voglio la mia risposta». Mi accompagna lontano dal furgone, in piazza Trilussa. Davanti a me l´uomo che comanda l´operazione, quello dell´alito puzzolente. Mi chiedo se tornare da lui, ma mi rendo conto che nel gioco del muro contro muro il suo è molto più duro. Aspetto ancora in piazza, osservo l´operazione concludersi, fino all´istante i cui gli immigrati vengono caricati sul furgone che si mischia al traffico del lungotevere.Non c´è altro da fare, questa sera, se non raccontare in giro quello che ho visto. Questa triste deriva, quest´inverno italiano che avanza.

martedì 1 luglio 2008

E ADESSO SCHEDATECI TUTTI !!!!


Ecco che le proposte leghiste e fasciste rievocano eventi di 70 anni fà nel 1938....
Schedare i Rom con le impronte digitali, ed allora ripristiniamo pure le stelle gialle e quelle rosa, e poi tante altre etichette per selezionare, catalogare......

Beh allora propongo una invasione pacifica di tutti i campi Rom d'Italia, per farci trovare dalla polizia e farci schedare anche noi!!!!

mercoledì 18 giugno 2008

E' FINITA!!!!..........ED ORA????

Oggi è finita l'avventura della SSIS Sostegno 800 ore, è finita con una discussione finale sull'intervento educativo svolto nella fase di tirocinio.
Ed ora cosa ci aspetta?? Proprio oggi i vari TG fanno rimbalzare la notizia che ci saranno la bellezza di 150.000 tagli di cattedre!!!!

Poveri noi e poveri studenti.....ci appresteremo forse ad avere classi da 35/40 alunni??
E' questa la qualità dell'istruzione?

POVERA ITALIA

venerdì 6 giugno 2008

RAZZISMO E XENOFOBIA

Pubblico volentieri due e - mail di una collega veramente scioccanti. Siamo in una Democrazia oppure uno Stato di polizia???
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Torino, 04 giugno 2008Vogliamo denunciare un grave episodio, accaduto questa mattina, di cuiè stata testimone una Mediatrice interculturale di Moncalieri. Alle08:30 circa, sul bus 67 (capolinea di Moncalieri), pieno di gente chea quell'ora è diretta a scuola o a lavoro, è salita una pattugliadella polizia, ha intimato a tutti gli stranieri di scendere, hadiviso maschi e femmine con bambini, ha chiesto il permesso disoggiorno.Molte persone avevano con sé solo la carta di identità italiana, altriil permesso di soggiorno, altri ancora né l'uno né l'altro.Tutto l'episodio si è svolto accompagnato da frasi quali : "non ce nefrega niente della vostra carta di identità italiana" , "è finita lapacchia", "l'Italia non è più il Paese delle meraviglie".Gli agenti hanno fatto salire tutti gli uomini su un cellulare, soloun uomo marocchino, mostrando la carta di identità italiana, si èrifiutato di salire, chiedendo di che cosa veniva accusato e cheavrebbe fatto riferimento al suo avvocato. Gli agenti l'hannolasciato andare.Nessuno dei passeggeri rimasti sull'autobus è intervenuto, anzi,molte delle persone presenti, anche sui balconi delle case intorno esui marciapiedi, hanno applaudito.Ci aspettiamo che venga fatta chiarezza e che non si ripeta mai più unsimile episodio in un Paese che si dichiara civile e democratico.ASSOCIAZIONE ALMATERRA - Centro Interculturale delle Donne


A Milano-Rogoredo il blitz della polizia nel campo dove vivela famiglia Bezzecchi, sinti con medaglia d'oro al valore civile"Schedati perché nomadi" I supercommissari in azioneL'accusa di Giorgio, 47 anni: "Io dico vergogna Italia"A Roma sgombero in corso di un campo nella zona del Testacciodi CLAUDIA FUSANI e MATTEO TONELLIUna delle casette del campo nomadi di via Impastato a MIlano-Rogoredo dovestamani all'alba è scattato il blitzMILANO - I bambini hanno scherzato con le divise e sono impazziti per ilfurgone della Scientifica, quello con le macchine fotografiche e glistrumenti come vedi nei film. Gli adulti hanno accettato in silenzio, "congrande umiliazione". I vecchi hanno avuto "paura", uno soprattutto:Goffredo, 69 anni, il capofamiglia, sopravvissuto durante la guerra a un"campo del Duce" dove venivano deportati gli zingari, una di quelle paginedi cui si è persa memoria. Le sirene e le macchine della polizia; loro,gli zingari, tutti in fila a mostrare i documenti; le cinque e mezzo delmattino di un giorno qualsiasi: brutti ricordi nella testa di Goffredo.L'alba di questa mattina, Milano-Rogoredo, tra la tangenziale est, laferrovia e sotto i cavi dell'alta tensione, campo nomade del comune -dunque autorizzato e censito -, quattro casette di legno, il restoroulotte e baracche, la kher, la casa della famiglia Bezzecchi, arrivatiin Italia dalla Slovenia nel 1943 e qui, tra un campo e l'altro, giuntialla quinta generazione. Sono circa quaranta persone e tutti stamani sonosfilati uno per uno davanti a polizia, carabinieri e vigili urbani perdeclinare nome, cognome, generalità, stato civile. Ognuno ha mostrato ildocumento di identità e ad ognuno è stata fatta la fotocopia."Censimento dei rom", secondo il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi,da dieci giorni super commissario per gli zingari con gli ampi poteriprevisti dall'ordinanza della Presidenza del Consiglio pubblicata inGazzetta il 30 maggio. "Una schedatura umiliante" secondo GiorgioBezzecchi, 47 anni, ragioniere, uno dei cinque figli di Goffredo,vicepresidente dell'Opera nomadi della Lombardia, fino all'anno scorsoresponsabile dell'Ufficio nomadi del Comune e adesso ricercatore pressol'università. "Quello che è successo stamani non era mai accaduto, èagghiacciante e tutti devono sapere, tutti..." insiste Bezzecchi.Ma anche a Roma si muove qualcosa. Da stamattina è in corso un'operazionecongiunta della Questura e della Polizia municipale per lo sgombero di 30roulotte, per un totale di 120 persone, di cui 40 minorenni, zingariitaliani di origine slava, che si erano insediati illegalmente nella zonadell'ex mattatoio, a Ponte Testaccio. Un'operazione che si sarebbe dovutoconcludere con l'arrivo dei bambini che frequentano la scuola. Ma dopooltre 10 ore nell' insediamento regna l'incertezza. Da un lato ci sono inomadi che attendono vicino le loro roulotte, di fronte all'insediamento,in largo Giovanni Battista Marzi, sono schierate le forze dell'ordine,attualmente con circa 15 automobili e camionette. Il tutto mentre ilprefetto Mosca assicura che anche a Roma sarà realizzato "un monitoraggiosia dei luoghi, sia del numero delle persone, sia della loro identità."Inizieremo - spiega Mosca - dai campi abusivi in modo tale da fare unaricognizione attenta della qualità delle persone presenti.Poi si passeràai campi autorizzati.L'ordinanza prevede per tutti, comprese donne ebambini, l'utilizzo dei rilievi segnaletici".I prefetti super commissari per i nomadi sono tre, Roma, Milano e Napolidove però gli "sgomberi", per ora, sono stati fatti in un altro modo dallacamorra. Giorgio Bezzecchi non vive più al campo ma ieri sera, sapendo checi sarebbe stato quello che definisce "blitz" si è fermato con il padre ele famiglie dei suoi quattro fratelli. "La nostra famiglia, tutta lanostra famiglia - spiega Bezzecchi - è italiana, abbiamo i documenti,lavoriamo, paghiamo le tasse, luce e acqua, i nostri figli vanno a scuola.In comune, dove ho lavorato per 23 anni, e in prefettura lo sannoperfettamente. Arrivare all'alba, circondare il campo e illuminarlo con lelampade, svegliarci e metterci in fila e fare la fotocopia del nostridocumenti è stato molto più che umiliante. Sanno chi siamo, conoscono lafamiglia Bezzecchi, mio padre è medaglia d'oro al valore civile. Perchéquesto blitz di evidente matrice razziale?".E'un fatto che il primo atto ufficiale del commissario per i rom di Milanoè proprio il monitoraggio della famiglia Bezzecchi, Rogoredo, Milano."Sono arrivati alle cinque e mezzo - racconta Giorgio - hanno circondatoil campo, lo hanno illuminato, sono venuti casa per casa, roulotte perroulotte, ci hanno svegliato, ci hanno fatto uscire, hanno fotografato lecase e poi i nostri documenti. Hanno finito intorno alle sette e mezzo. Iocredo - aggiunge Bezzecchi - che tutti debbano sapere e capire cosa stasuccedendo: sono italiano, sono cristiano e sono stato schedato in basealla mia razza. Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabilidei disastri di domani".Con Bezzecchi proviamo a metterla così, che in fondo è solo un censimento,qualcosa di utile per affrontare una volta per tutte la questione rom, perconoscerli e quindi poter essere di aiuto a chi vuol vivere in Italiarispettando le regole. "Tanto per cominciare - risponde - noi siamo sintiitaliani registrati all'anagrafe quindi non capisco cosa debbano censirevisto che già esistiamo. Più in generale - lo dico perché ho lavorato per23 anni all'Ufficio nomadi del comune di Milano - il censimento già esistedei campi autorizzati. A Milano ci sono tra i 5 e i 5.500 nomadi". Unadiscriminazione, quindi, "anche se presentata come positiva".Sessanta anni fa, ricorda Bezzecchi, usciva la rivista "La difesa dellarazza" di Guido Landra, furono approvate le prime leggi razziali, poi iprimi rastrellamenti. "Mio nonno fu portato a Birkenau ed è uscito dalcamino... Mio padre fu portato a Tossicia ed è tornato indietro. Stamanilo hanno svegliato all'alba e lo hanno messo in fila. Io oggi, italiano esinti, dico vergogna".E in serata il titolare del Viminale, Roberto Maroni insiste: "Abbiamointenzione di chiudere i campi nomadi abusivi. Questo è quello che stiamofacendo a Milano a Roma e a Napoli. Tutto ciò che è abusivo, illegale sideve intervenire. Tutto ciò che è legale va mantenuto e sostenuto".(6 giugno 2008)

martedì 20 maggio 2008

Il valore della Vita

Prima di scrivere questo post ho avuto un pò di giorni per pensare a tutti gli accadimenti delle ultime settimane.
Prima Verona con l'uccisione di un ragazzo da parte di alcuni Naziskin, poi Niscemi con l'omicidio di una ragazza da parte di un gruppo di ragazzi......

Pochi giorni sono passati ma la disinformazione ha già fatto calare un velo, un velo nero che nasconde nel primo caso le responsabilità di chi partecipa, tollera e giustifica dei gruppi di estremisti dalla testa di c...o rasata!!!

Nel secondo caso si tratta di una sorta di remake di omicidio d'onore, la ragazza è incinta e quindi non si trova altra soluzione che eliminare le prove.....fisicamente. Mi fà una certa impressione sentir parlare di branco, per me che sono abituato a considerare questa parola in maniera positiva, come espressione di famiglia felice e di gruppo unito; forse sarebbe meglio non prendere a prestito dal regno animale alcuni vocaboli come appunto branco, bestie, animale ecc. forse perchè gli animali uccidono solo per mangiare e mai per altri motivi.
L'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è il ragazzo accusato dell'omicidio che dopo aver confessato ha detto "ora posso tornare a casa ?" cosa dire ???

Credo ci sia bisogno di una sorta di "Stati Generali" dell'educazione che comprenda il mondo della scuola, le associazioni educative, operatori in genere del settore, credo sia necessario ragionare su quello che possiamo fare per queste nuove generazioni, su quali modelli positivi vogliamo proporre, che tipo di mass media e con quali contenuti, insomma una riflessione ampia che comprenda anche la voce dei nostri ragazzi per ascoltarli e sentire cosa pensano....

Un personaggio un pò di anni fà diceva appunto "Ask the boy"

sabato 17 maggio 2008

Intolleranze razziali

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Berthold Brecht

martedì 29 aprile 2008

Elezioni 2008 - e la Scuola ?

Certamente non sono felice per il risultato delle Elezioni politiche 2008, oltre ad aver perso il mio partito di riferimento e di conseguenza il programma di Walter Veltroni, abbiamo anche perduto dei partiti storici che hanno costruito negli ultimi 100 anni la storia di questo Paese.
Non sono in grado di analizzare in maniera approfondita ciò che è accaduto e perchè è accaduto, resta l'amarezza e la consapevolezza che ancora una volta saremo investiti dall'ennesima riforma della scuola che non servirà a nulla perchè non viene mai dato il tempo a nessuna riforma di entrare a regime e perchè non si vuole dare la parola a chi nella scuola lavora e ne conosce punti di forza e di debolezza. Voglio chiedere a gran voce: UN MINISTRO TECNICO X LA SCUOLA

domenica 30 marzo 2008

Campi Scuola

Pasqua sotto la neve a Lonno.....sembrava più Natale.....
E' finito un altro Campo Scuola con la gioia di sempre e quella punta di amarezza che contraddistingue ogni addio......
Ho conosciuto nuove persone, abbiamo condiviso dei bellissimi momenti, ed anche quest'anno sono riuscito a "rubare" un pò di entusiasmo da ognuno di loro.

Grazie Ragazzi e W gli EGIZI

martedì 18 marzo 2008

Campo Scuola Primavera 2008....si parte

Signori in carrozza !!!



Ebbene si questa sera parto per Lonno ridente frazione del comune di Nembro in provincia di Bergamo, Val Seriana. Lì è in corso di svolgimento il Campo Scuola Nord di primavera: sono presenti 2 Corsi di primo livello (Modulo Base + Modulo Vice Capi unità) ed un Corso di Secondo Livello (Modulo Avanzato + Modulo Capi Compagnia). Io sarò il Capo Corso del Modulo VCU del Corso "Egizi"

I Have a dream

Questo Post è aperto a chiunque volesse condividere con gli altri i propri sogni.......

Inizio con il mio: come già sapete sono insegnante precario (e chissà per quanto tempo ancora....), mi occupo anche da anni di formazione nonchè di educazione non formale; è per questo che mi interrogo da anni quale futuro possiamo immaginare per la nostra scuola.
I have a dream, appunto, penso ad una scuola che metta finalmente al centro la persona, una scuola che non formi dei piccoli futuri lavoratori, ma che educhi alle scelte i cittadini di domani, una scuola che non metta al centro i contenuti ma che possa ascoltare, capire ed incoraggiare i ragazzi.....