sabato 7 agosto 2010

Subito 3 riforme !!!

Prima di andare al voto sarebbe opportuno mettere mano ad almeno 2 riforme, non basta la sola riforma della legge elettorale il Paese ha bisogno di una riforma costituzionale.

1. Superamento del Bicameralismo perfetto con la Camera dei deputati eletta a suffragio universale diretto e competenze puramente legislative, ridotta nel numero da 300 a max 400 componenti; Senato eletto a suffragio indiretto dai rappresentanti dei Consigli Regionali, Provinciali e Comunali e composto proporzionalmente da minimo 150 a max 200 senatori, con competenze di garanzia e nomina e partecipazione alla formazione delle leggi costituzionali e sulle libertà individuali.

2. Legge elettorale maggioritaria a doppio turno (modello Francese) con primarie

Ecco un estratto dalla mia Tesi di Laurea "Riforma del Parlamento e Riforme Istituzionali" del 1998
La Costituzione del 1958 prevede che il Parlamento sia composto
di due Camere, l'Assemblea nazionale ed il Senato, instaurando,
tuttavia, un bicameralismo imperfetto. L'Assemblea nazionale,
composta da 490 deputati, è eletta a suffragio universale diretto e la
sua normale durata è fissata in cinque anni; si può essere deputati a 23
anni. Le elezioni avvengono per scrutinio uninominale maggioritario a
doppio turno, il che significa che per essere eletto al primo scrutinio il
candidato deve avere la maggioranza assoluta e un numero di voti
equivalente a un quarto degli elettori iscritti nella circoscrizione; se
nessun candidato raggiunge il quorum richiesto si va al ballottaggio
dopo otto giorni dalla prima votazione e questa volta basta aver
raggiunto la maggioranza relativa per essere eletto. Insieme al
deputato viene anche eletto il suo supplente che entra in gioco in caso
di impedimenti del candidato eletto: norma dettata dalla volontà di
evitare elezioni parziali nel corso della legislatura e che potrebbero
modificare la maggioranza. Il Senato, composto da 283 membri, è
eletto a suffragio indiretto, cioè da appositi collegi elettorali costituiti
in ogni dipartimento e formati da deputati, consiglieri generali,
rappresentanti delegati dai singoli Consigli municipali. La durata del
Senato è fissata in nove anni, rinnovandosi però per un terzo ogni
triennio. La responsabilità politica del Governo vige soltanto nei
confronti dell'Assemblea nazionale.
Il Parlamento può legiferare, secondo l'articolo 34 della
Costituzione, in merito ai diritti civili e alle libertà pubbliche, al diritto
delle persone al diritto e alla procedura penale, all'amnistia, alle
giurisdizioni, alle imposte, allo statuto dei funzionari, al regime
elettorale delle assemblee parlamentari e locali, ma delega al Governo
il potere di elaborare con regolamenti, le modalità di applicazione dei
cosiddetti princìpi fondamentali, quali quelli della difesa nazionale,
dell'insegnamento, dell'amministrazione degli enti locali, del diritto
sindacale e della sicurezza nazionale.

Ogni progetto di legge è esaminato successivamente nelle due
Camere in vista dell'adozione di un identico testo. Qualora vi sia
disaccordo dopo due letture da parte di ciascuna Camera o il Governo
dichiari l'urgenza dopo una sola lettura da parte di ciascuna di esse, il
Primo Ministro ha la facoltà di predisporre una commissione mista
paritetica con l'obiettivo di proporre un testo sulle norme controverse.
Tale testo può essere sottoposto dal Governo all'approvazione delle
due Camere con la possibilità da parte del Governo stesso di stralciare
gli emendamenti ai quali non consenta. Se la commissione mista non
raggiunge l'accordo su un testo comune o se il testo non è adottato nei
modi previsti, il Governo può demandare all'Assemblea nazionale la
decisione definitiva.

giovedì 5 agosto 2010

...Bella trovata

Dall'anno prossimo ci sarà una imposta cedolare secca del 20% sugli affitti, questa la trovata del "governicchio" per recuperare parte di entrate per i comuni che prima derivavano dall'ICI.
Ovviamente prepariamoci ad un rincaro degli affitti di almeno il 30% !!!

giovedì 29 luglio 2010

RICOMINCIAMO.....con la SCUOLA !!!

1^ Puntata
Sono sempre più convinto che una delle tematiche fondamentali sulle quasi si dovrà basare la prossima campagna elettorale per le politche sarà l'Istruzione.
Credo che Nichi Vendola dovrà puntare, tra le altre cose, su un vero rilancio nel campo dell'educazione e della formazione, settore che è stato bistrattato negli ultimi anni. Personalemente ritengo che l'ultima azione positiva ed incisiva sulla scuola sia stata quella di Franca Falcucci con la riforma della scuola primaria. Ora è tempo di "rivoluzionare" il sistema scolastico italiano rendendolo più europeo, e per fare questo bisogna investire almeno un 5% del PIL, invece di sottrarre finanziamenti alla scuola pubblica in favore della privata, invece di investire negli armamenti

domenica 26 luglio 2009

Campo Scuola Estivo 2009 - Verona Villa Buri




Inizia una nuova avventura, il Campo Scuola Estivo del Settore Formazione del CNGEI, che si svolgerà dal 14 al 22 agosto a Verona nella bellissima Villa Buri.
Sono veramente felice di poter condividere questa esperienza con Brex, Pex e Andrea, e di conoscere 26 adulti che si sperimentano per la prima volta con il settore.

a presto teddy


martedì 9 settembre 2008

Riforma della Scuola ?


Certo con il grembiule si possono coprire i mali della Scuola Italiana......che non sono certo legati alla quantità dei docenti, ma ad una politica miope che da più di 30 anni ha abbandonato la politica educativa introducendo un precariato enorme ed impoverendo la cultura e la trasmissione di valori alle nuove generazioni.

Credo che la cosa migliore come già ho detto sarebbe una rivoluzione della scuola e della cultura partendo dalle finalità e dagli obiettivi che il Paese vorrà raggiungere per l'educazione dei nostri ragazzi e ragazze, certo non è con il ritorno al maestro unico che si favorisce la crescita e l'acquisizione di autonomia da parte di bambini e bambine, è un ritorno alle maestre "tuttologhe", che chiaramente avranno bisogno di almeno 4 lauree in Lettere, Lingua Inglese, Matematica e Scienze ed anche in Scienze Motorie.......o no ??

martedì 8 luglio 2008

STATO DI POLIZIA

La Nuova Polizia: I Maroniani
Dal blog Tafanus
Cari tutti,vi inoltro un articolo che ha scritto un mio amico - Luca Trinchieri - , che è anche giornalista. L'articolo è stato pubblicato su Liberazione . E' un fatto che ha vissuto in prima persona ; quello che vi chiedo è di inoltrarlo a tutti i contatti che avete nella mailing list, così almeno il passaparola può, se non risolvere qualcosa, almeno far riflettere.Grazie per la cortesia. Arc en CielRoma - C´è pure la televisione, per raccontare come la gioventù romana si diverte a Trastevere il venerdì sera. L´ora dell´aperitivo. Le vie attorno a piazza Trilussa gremite di persone. Cinque o sei bancarelle di venditori ambulanti. Un ragazzo ha appena regalato un paio di orecchini alla sua fidanzata. Le sirene della polizia colgono tutti di sorpresa. Non è un semplice controllo: tre macchine e una camionetta vuota che ha tutta l´impressione di dover essere riempita. È la prima operazione contro i venditori ambulanti dopo l´entrata in vigore del decreto sicurezza, che amplia i poteri per i sindaci in materia di ordine pubblico. Mi fermo ad osservare, come molti altri. Non è curiosità, la mia. È un istinto di controllo. I poliziotti iniziano a sbaraccare i banchetti. Via la merce, raccolta sommariamente nei lenzuoli su cui era disposta. Un agente tiene un indiano stretto per il braccio, mentre dal suo viso trapela tutto, la paura, la rassegnazione, fuorché l´istinto di scappare. È ammutolito. Un donnone africano, del Togo, è invece molto più loquace. Se la prende quando l´agente raccoglie violentemente i lembi del telo a cui erano appoggiati gli orecchini e le collane che vendeva. «fammi mettere nella borsa, almeno!» dice all´agente. «Non scappo, non ti preoccupare, ecco il mio permesso di soggiorno». «Ma perché tutto questo? - dice - non stavo facendo nulla di male». All´agente scappa un sorriso, forse un po´ amaro: «è il mio lavoro». Poi la donna incalza: «conosco la nuova legge. Ora mi fate 5.000 euro di multa. Ma perché non ci date un modo di fare questo lavoro regolarmente?» Nessuna risposta dall´agente, che se ne va e lascia il posto ad un collega, molto meno accomodante. «E muoviti, su!», dice senza accennare ad aiutarla a trasportare le sue cose. Lei, con lo stesso sorriso sul volto, chiude la valigia arancione e con le mani occupate dice «dove andiamo, di qua?», mascherando con l´orgoglio la paura che in fondo in fondo le sta crescendo. Mantiene l´ironia però, quando mi avvicino e le chiedo da dove viene. «Da Napoli, bella Napoli, vero?», e intanto, mentre mi svela le sue vere origini africane, si toglie gli orecchini: «questa bigiotteria non mi serve più, stasera». Due metri più distante due ragazzini italiani, con il loro banchetto in tutto e per tutto uguale agli altri. Devono sbaraccare anche loro, ma gli agenti usano maniere molto più educate. Non li tengono per le braccia, non gli ammassano la merce. La ragazza raduna le poche cose che avevano in vendita. Lui è allibito, terrorizzato, e inizia a parlare nervosamente: «ve lo giuro, è la prima volta che vengo, lasciatemi andare». «Se prendiamo loro dobbiamo prendere anche voi», risponde un agente. Ma alla fine non sarà così. Il ragazzo si dispera, «sono di Roma, non posso credere che mi trattiate allo stesso modo che a quelli lì». Evidentemente è un discorso convincente. Si avvicina un signore in borghese che è lì a dirigere l´intera operazione. «Dottò, Capitano, Maresciallo, giuro che non lo farò mai più...». Si sbraccia, sembra un bambino appena messo in punizione dalla mamma. L´uomo in borghese si mostra irremovibile, ma si capisce subito che vuole solo dargli una lezione, e appena gli altri fermati - 7 persone, tutte straniere - non sono più a vista, lo lascia andare.A operazione conclusa vado dal signore in borghese, mi presento, «sono un giornalista e ho assistito alla scena. Perché avete fermato solo gli stranieri?», chiedo. La risposta è eloquente. «Portatelo via, identificatelo, e controllate - aggiunge guardandomi negli occhi - perché ha l´alito che puzza di birra». Già, la birra che stavo bevendo prima, e che mi è andata di traverso con tutto quello che succedeva. Per fortuna non è ancora reato, comunque. Mi portano in due verso il ducato dove sono radunati gli stranieri, tenendomi strette le mani sulle braccia. Non mi era mai successo, prima, ed è una sensazione davvero sgradevole. «Questo per adesso è nell´elenco dei fermati» dice l´uomo alla mia destra, anche lui in borghese, ad un collega. Spalle alla camionetta, mani fuori dalle tasche, cellulare sequestrato. «Perché avete fermato solo gli stranieri?». L´uomo con la polo rosa, quello che mi stringeva da destra, mi risponde, anche se - dice - non sarebbe tenuto: «perché questi sono tutti irregolari». Balle, ho visto con i miei occhi la donna togolese dare il proprio permesso di soggiorno al poliziotto, prima. Ma non mi aspettavo certo una risposta veritiera. «Certo che non avevi proprio nient´altro di meglio da fare», dice con sprezzo uno degli agenti. «Ho fatto una domanda, voglio una risposta». L´uomo in rosa, che ha la mia carta d´identità e sta scandendo il mio nome per radio si gira verso di me, «hai finito di parlare?» grida. A quanto pare anche rispondere alle domande costituisce un grave errore, e infatti un terzo poliziotto, defilato fino a poco prima si indirizza a me dicendo «guarda che a fare così peggiori solo la tua situazione». Chiedo di sapere i loro nomi e gradi, come avevo fatto già con l´uomo in borghese al principio, convinto che per legge sia un loro dovere identificarsi. Un altro poliziotto - ma quanti ne ho attorno, quattro, cinque? - mi da la sua versione della legge. «Vedi qual è la differenza, è che io posso chiederti come ti chiami e tu non puoi chiedermi niente, chi comanda sono io». Un suo collega aggiunge: «certo, se lo vuoi mettere per iscritto è diverso, ma non te lo consiglio, la cosa si farebbe piuttosto scomoda». La minaccia mancava, in effetti. Interrompe la discussione l´uomo in rosa. «Luca!», e con la mano mi fa cenno di andare da lui. «Vuoi andare?» «Voglio una risposta alla mia domanda», insisto. «Non hai capito - si spiega - hai voglia di chiuderla qui questa storia o no?». «Non sono stupido, so quello che mi sta dicendo, ma io voglio la mia risposta». Mi accompagna lontano dal furgone, in piazza Trilussa. Davanti a me l´uomo che comanda l´operazione, quello dell´alito puzzolente. Mi chiedo se tornare da lui, ma mi rendo conto che nel gioco del muro contro muro il suo è molto più duro. Aspetto ancora in piazza, osservo l´operazione concludersi, fino all´istante i cui gli immigrati vengono caricati sul furgone che si mischia al traffico del lungotevere.Non c´è altro da fare, questa sera, se non raccontare in giro quello che ho visto. Questa triste deriva, quest´inverno italiano che avanza.

martedì 1 luglio 2008

E ADESSO SCHEDATECI TUTTI !!!!


Ecco che le proposte leghiste e fasciste rievocano eventi di 70 anni fà nel 1938....
Schedare i Rom con le impronte digitali, ed allora ripristiniamo pure le stelle gialle e quelle rosa, e poi tante altre etichette per selezionare, catalogare......

Beh allora propongo una invasione pacifica di tutti i campi Rom d'Italia, per farci trovare dalla polizia e farci schedare anche noi!!!!